ottoneroStanno piovendo rane sul parco di Monza in questi giorni, ma la temperatura dell’asfalto dell’Autodromo continua a salire. Mancano un paio di giorni al weekend delle sfide. Anzi della Sfida, con la esse maiuscola. Quella fra Dino Romano e Benedetta Zaccherini: tre su cinque sprint sui duecento metri del Catino dell’alta velocità. Dopo il primo turno della TAG Heuer Sprint Race, sabato pomeriggio arriverà la grande rivincita di quella che li ha messi di fronte per caso, nella prima Reunion del 2015. Lei su una bellissima BMW R100 CS con la semicarena di alluminio battuto da Emporio Elaborazioni Meccaniche di Roma. Lui, Dino, sulla sua famosa Triumph Bonneville The Great Escape. Gomme tacchettate e cambio a mano, lo sbruffone. “Ma ti rendi conto? Io, una donna, che arriva e batte Dino Romano, una stella di Lord of The Bikes, un grande del custom italiano!“. Eppure andò proprio così. Tagliato il traguardo, Benedetta andò subito da Dino. “È stato carino, l’ho quasi ringraziato, poi la mia amica Rosaria mi dice: guarda che non ti ha fatto vincere per niente! Un pochino gli bruciava, l’ho notato”.
“Ci ho messo cinque secondi a cambiare marcia, nel frattempo lei mi ha dato 180 metri su duecento” ribatte Dino. Con Benedetta si sono punzecchiati per un anno. Ridi e scherza, tanto ci si vede alla Reunion 2016. Una cosa fra di loro, una sfida a due. Per la cronaca, Benedetta l’anno scorso è andata alla grandissima. “Nel secondo turno ho battuto un ragazzo su uno Sportster, sembrava un tipo molto convinto, e invece… Peccato che nei quarti di finale, sulla pista dell’Autodromo, la mia BMW perdesse colpi per i carburatori sporchi. Mi ha battuto una Triumph, ma dovesse ricapitarmi vincerei io”. Quest’anno Benedetta non ha lasciato nulla al caso: la sua R 100 CS ereditata dal padre GAZ (soprannome identico all’urlo di guerra del Joe Bar Team) è stata preparata da Alberto Palma dell’Atelier Motociclistico di Perugia. Roba seria e una carrozzeria a sorpresa per non fare prigionieri.
E Dino? “Top secret anch’io. Sabato correrò sulla Bonneville a iniezione della sua amica Rosaria, la stiamo provando di notte sull’Aurelia quando c’è poco traffico. Finché non ci beccano… Benedetta volava, l’unica possibilità che ho è il trucco più vecchio del mondo: infilarle una patata nello scarico!”.
(photo credit Ottonero)