Ecco. Finito. Ma bello, bellissimo. The Reunion è durato il tempo di un sospiro. Una scommessa nata velocemente – cinque settimane appena per mantenerla – per amore della velocità. E dello stile. C’erano le cafe racer, gli esteti della Distinguished Gentleman’s Ride, gli appassionati veraci. The Reunion è stata la casa di tutti. Chi ci ha provato almeno una volta nella vita, sa quant’è divertente, eccitante, vivido sentirsi pilota per un giorno. Anche per duecento metri in linea retta, anche senza doversi stritolare in una tuta di Kevlar, o guidare l’ultima arma dell’arsenale tecnologico con due ruote.
The Reunion è stato anche il garage di tutte le moto possibili e immaginabili. Dalle classic originali degli anni Sessanta, alle modern classic che quella suggestione, quell’amore per le cose semplici e la classe senza tempo continuano a tenerla bene a mente. Il finale è stato da incorniciare sul rettilineo dell’Autodromo di Monza, la festa sul podio in un tramonto da cartolina.
Chi ha vinto? Hanno vinto tutti. Chi ci ha creduto, chi si è divertito, chi ha invocato gli aruspici di predire una giornata quasi estiva. Chi ha tirato fuori dal garage la sua moto per farle respirare l’aria di Monza. Hanno vinto i brand, grandi e piccoli, che hanno supportato e permesso di realizzare un evento così azzeccato. L’anno prossimo? Ancora meglio. Con più tempo a disposizione e la consapevolezza di una formula vincente, si può fare molto. Limare le imperfezioni. Portare novità. Pistolare la moto. Chiamare ancora più amici. Per divertirsi ancora di più. Certo, il bar conta. Ma la riuscita di un party memorabile dipende prima di tutto dagli invitati. Voi.
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