recordPronti? Prontissimi! Sicuri? Beh, quasi. Manca un mese e spiccioli ormai. Ci sarebbe ancora da verificare la messa a punto. Magari un’ingrassatina alla carburazione, per accordarla agli scarichi che più liberi non si può. E i rapporti? Un dente in più alla corona, due denti. No, meglio una dentiera completa. Ci vuole ripresa, ci vuole. Tanto spunto, perché lo spuntino conta niente quando il rettifilo dell’Anello ad alta velocità è apparecchiato per le grandi occasioni e il pubblico intorno grida e fa il tifo. E mai dimenticarsi della frizione. Dopo i riflessi prontissimi, è il vero segreto di una partenza perfetta. E chi parte bene è già a metà dell’opera, no?

L’aveva confessato anche Gianluca Guantini, Rodeo per gli amici, poco prima di salire sul podio per la doccia di Champagne di The Reunion 2015: “Qualche giorno prima della gara sentivo la frizione così così. Ho fatto una volata con la Thruxton da Vittorio Olivi a Firenze, sono tornato con una Barnett bella robusta. E infatti son partito sempre bene, nella finale ancora meglio“.

Rodeo, per chi non lo sapesse, ha corso nella IDRA, la Italian Drag Racing Association. Quindi era già allenato in fatto di partenze, strappi e allunghi sui rettilinei. Provare prima della gara è importante. Così The Reunion ha pensato di partire bene facendo partire meglio i concorrenti. Agli iscritti alla TAG Heuer Sprint Race 2016 è stato riservato il rettifilo dell’Alta velocità dell’Autodromo di Monza per l’intera giornata di domenica 17 aprile. È gratuito e si possono fare tutte le prove che si vogliono. Basta presentarsi con l’iscrizione in tasca. Un’occasione da non lasciarsi scappare. Anche da piloti giocare in casa fa la differenza. Vi aspettiamo domenica 17 aprile, se c’è un bel sole portate anche la famiglia e il cesto da picnic. Senza dimenticare il cronometro, che a Monza ha sempre comandato lui.

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(la ragazza nel siluro si chiamava Marlene Parker. Nella foto aveva 22 anni, era una tassista di Bristol selezionata fra 67 ragazze per battere il record di velocità per scooter sul quarto di miglio. Nel 1965 si presentò a Monza con una Lambretta GT 200 streamlined del team Filtrate Oil. Bellissima lei, bellissimo l’outfit, bellissima Lambretta. Secondo i fratelli Ancillotti, “era un cadavere che non andò nemmeno in moto”. Secondo gli inglesi sfiorò i 180 chilometri orari, ma niente record. In ogni caso, lei ha provato).

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